venerdì 6 giugno 2025

Ritratto di Signora di Henry James

Non avevo mai letto nulla di questo scrittore, americano di nascita ma vissuto molto in Gran Bretagna, e si sente, tanto da assorbirne la mentalità.
Scrive con uno stile senz'altro elegante tanto che, pur io avendo letto tanto nella mia vita, a 79 anni scopro parole che non conoscevo: ad esempio pondo. La Treccani ne dà le varie definizioni a seconda del senso in cui tale parola viene usata, nel caso in questione è senz'altro "Fatica, impegno gravoso, che comporta obblighi e responsabilità".
Il libro, poderoso, sono 744 pagine, si prefigge quello che annuncia nel titolo: la descrizione di una donna americana della fine dell'ottocento. L'ambiente in cui la colloca è un ambiente borghese, ricco, in una famiglia di origine borghese in cui il padre ha sperperato la loro fortuna. Delle tre figlie ella è quella che passa il tempo a leggere i libri della biblioteca familiare, scampati alla rovina, e per questa attitudine in famiglia viene ritenuta una intellettuale, una specie di genio.
Nella sua vita di giovane ragazza senza impegni di lavoro e forse un poco noiosa irrompe una sua zia materna, molto facoltosa, che la prende sotto la sua ala quasi a voler risarcire la sua sorella sfortunata e ormai defunta.
La zia ama viaggiare, la sua casa di base è in Gran Bretagna dove vivono suo marito, un banchiere ricchissimo, e il suo unico figlio Ralph malato di tisi.
Ella si prefigge di far girare l'Europa alla nipote, in modo da farle aprire gli occhi sul mondo e darle così, conoscendo stili di vita diversi, la realtà e completare così la maturazione della sua bella intelligenza, almeno così appare alla munifica zia.
Indubbiamente la nostra eroina, come la definisce lo stesso scrittore, è molto bella e questo, come diceva mia nonna Giulia Spinetoli, è già una ricchezza che apre molte porte. Infatti giunte nella dimora inglese della zia ella incanta il vecchio e malandato banchiere molto trascurato dalla moglie giramondo, e fa innamorare segretamente il cugino Ralph, il quale, sensibile ed intelligente, non nutre alcuna idea speranzosa su di lei, ma l'ammira in silenzio ritenendola, come le sue sorelle rimaste a vivere negli Stati Uniti, una specie di genio a cui il mondo potrà offrire la possibilità di esprimere i suoi talenti.
Isabel, così si chiama la fortunata giovane, ha indubbiamente belle doti di carattere: è sensibile, intuitiva, sa ascoltare e parlare in modo intelligente e mai banale.
Un amico di Ralph che frequenta la dimora degli zii, un Lord, si innamora di lei e ne chiede la mano. Oltre ad essere ricchissimo e di antico casato ha tutto il prestigio che un Lord ha in una nazione come la Gran Bretagna che ha una Camera dei Lord.
Isabel più che onorata è molto in imbarazzo per questa richiesta di matrimonio, anche perché si sente pressata da un altro spasimante che lei tiene a bada da almeno un anno, un ricchissimo americano, molto laborioso, che l'ama al punto di prendere la nave e raggiungerla in Inghilterra per convincerla a sposarlo. Lei gli ha già risposto che non intende sposarsi con nessuno, ritenendo la sua libertà quanto di più prezioso esista e le consenta di esprimere sé stessa nel mondo senza chiudersi nella formalità di una vita coniugale.
Ora bisogna contestualizzare tutta la vicenda per capire tutti gli aspetti delle scelte dei personaggi: siamo alla fine dell'ottocento quando poche donne lavoravano, molte spinte dal bisogno in servizi o artigianato, mentre chi proveniva da ambienti borghesi come destino aveva un matrimonio, un buon marito, una sistemazione..
Quando Isabel esprime il suo rifiuto a rinunciare alla sua libertà fa  da una parte un'impressione di stranezza per i tempi ed i costumi, dall'altra desta ammirazione soprattutto in suo cugino, forse anche perché innamorato di lei e sa che non potrà mai sperare di legarla al suo destino di condannato a morte.
Siamo, come detto, alla fine dell'ottocento, secolo in cui la tisi mieteva molte vite.
Ma se paragono il mondo ottocentesco di Henry James con il mondo coevo descritto da tanti altri scrittori che ho letto non posso non fare alcune riflessioni: ad esempio Emile Zola, nato a Parigi nel 1840 e morto nel 1902, mentre James nasce a New York nel 1843 e muore nel 1916. 
Entrambi descrivono il mondo, gli uomini del loro tempo, che è lo stesso tempo...
Ma Zola descrive un mondo di lavoratori, in situazioni estreme come le miniere di carbone, oppure i bottegai di Parigi, donne e uomini che lottano per vivere. Donne che lavorano nelle gallerie delle miniere, oppure donne che si rimboccano le maniche e da lavandaie mettono su una piccola ma proficua attività..
Nel libro che sto ancora leggendo c'è gente che non fa nulla tutto il giorno, ha sempre una cameriera anche per servire il thé... Ma si definisce "povera" come il nullafacente Osmond! Gente che si misura a rendite: quanta rendita ha all'anno!
Quale è il concetto di povertà nel mondo descritto da James?
La povertà è vera e viva nel mondo di Zola!
Che gente è mai questa che si muove nel "Ritratto" la quale vive di chiacchiere nei salotti, viaggia in continuazione vivendo una stagione a Parigi, un'altra a Roma, poi a Londra, quando non gira verso l'oriente? Insulsa, gente chiusa in un mondo di manierismo, tipicamente inglese. Gente che muove l'aria intorno a sé spendendo il suo tempo nell'ammirare oggetti stile Louis quatorze, o porcellane di Sévres, o ninnoli più o meno preziosi... Per non parlare del personaggio di Madame Merle, vedova di un commerciante svizzero, che vive di una "piccola rendita" e scroccando ospitalità nelle ricche case di amicizie che ha in tutta Europa, e intriga con l'inutile Osmond, cosa che mi ha fatto pensare che James deve aver letto "Les liaison dangereuses" facendosene un poco influenzare, come accade ad ogni scrittore.
Potrei continuare con altri scrittori coevi di James che descrivono un mondo ancora diverso a riprova che esistevano allora come adesso mondi differenti che coabitavano lo stesso pianeta.
Lo scrittore a poco a poco fa intuire che Isabel, grandemente fortunata avendo ricevuto dallo zio acquisito, e mai conosciuto prima di arrivare in Europa al seguito della moglie di lui, una eredità non dovuta, ma suggerita al padre morente da Ralph, di ben 70.000 Lire Sterline, diventata ricchissima, invece di usare la sua fortuna per fare grandi cose, come sembrava promettere agli occhi di chi l'ha beneficata, sposa l'insulso e falso Osmond, "povero" che ama vivere in mezzo alle cose belle, dopo aver rifiutato un Pari di Inghilterra, un vero gentiluomo bello e prestante!
Osmond è vedovo ed ha anche una figlia 15enne.
Così, dopo aver rifiutato uomini di prestigio ricchissimi, anche lo spasimante americano lo è, la geniale Isabel delude tutti rinunciando alla sua asserita libertà per chiudersi in un matrimonio deludente e limitante.
Direi che il titolo avrebbe dovuto essere: "Ritratto di Signora sopravvalutata"!