martedì 29 luglio 2025

ROMANZO "Con il tempo capirai..." INGANNI SENZA RIMORSI

 INGANNI SENZA RIMORSI
La comitiva con cui Caterina l'aveva invitata ad uscire per una gita e nella quale Vera aveva conosciuto Roberto, durante uno dei periodi che Vera era stata con lui fra un riprendi e lascia, aveva organizzato un'altra gita in cui Caterina non venne. Fu ad una villa di campagna dei genitori di uno dei ragazzi che erano stati in classe con Caterina. Era questo un tipo rumoroso e per Vera un po' volgare. Canticchiava canzonette popolari con allusioni sconce.. E Vera conobbe di quel gruppo anche una certa Mariella, una ragazza gradevole con cui parlando scoprì essere amica di una sua compagna di classe, pur avendo frequentato l'Istituto Tecnico per Ragionieri come Roberto e Caterina. Abitavano nello stesso quartiere.
Ad un certo punto della scampagnata molti si ritirarono all'interno della villetta e, con sconcerto di Vera, qualcuno spense le luci del salone e alcune coppie iniziarono a sbaciucchiarsi. Mariella sparì nelle stanze adiacenti con il padrone di casa.
"Mariella e Marcello stavano insieme, - le disse Roberto - ma lui non vuole impegnarsi e lei l'ha lasciato."
Apparve una luce oltre il vetro smerigliato della porta che dal salone dava sulle altre stanze e, attraverso quel vetro, apparve la figura di Mariella che non indossava più il suo vestito ma si aggiustava uno scialle avvolgendolo sul corpo denudato.
Vera ci rimase malissimo.
Roberto, con la sua morale, giustificò l'evidenza dei fatti dicendo a Vera che "Mariella era ancora innamorata di Marcello".
"Che amore è non stare insieme ma fare cose intime in una gita estemporanea... Così..?" Pensò la ragazza, senza nemmeno provare a comunicare la sua riflessione a quel ragazzo con cui si rimproverava di stare ancora dopo quello che di lui andava scoprendo.
Ne parlò con la sua compagna di classe, Stradiotto, si chiamavano per cognome come tutte, tranne quelle poche che, diventando amiche, si chiamavano per nome.
"Ah, è così! - Disse Stradiotto con un sorriso ironico. - Mariella fa molto male a comportarsi così, dato che è fidanzata con un bravo ragazzo che le vuole bene e lei va ancora dietro a quell'ex compagno di scuola che è uno inaffidabile e affatto serio."
Vera rimase colpita da quello che le rivelava la sua compagna di classe con serietà e severità di giudizio nonostante il sorriso ironico.
Pensò a quel ragazzo sconosciuto che la sua compagna di classe mostrava di conoscere bene, abitando nello stesso quartiere, che nulla sapeva di essere ingannato in modo così sleale...
Le tornò in mente un'altra compagna di classe, tale Minnella, che già a quindici anni si truccava con una sapienza che la faceva apparire una ventenne: altrettanto i capelli tinti e accuratamente acconciati e le unghie lunghe laccate di smalto. Era già fidanzata ufficialmente, ma era fra le poche della classe che avevano un filarino che le aspettava fuori dalla scuola alla fine delle lezioni. Ragazzotti sulle cui moto salivano tutte felici. Vera le aveva sentite farsi confidenze su questi loro filarini mentre erano in bagno nell'ora di ricreazione e ne era rimasta inorridita.
" Alessandro devi vedere come schizza!" E giù una risata! Facevano a raccontarsi le prodezze sessuali dei loro amorazzi e fra queste c'era questa Minnella che dicevano fidanzata con uno ricco. Vera una volta l'aveva incontrata per strada nei dintorni della Scuola con entrambi i suoi genitori. Si erano salutati e lei si era chiesta cosa sapessero di quella figlia e di cosa faceva ingannando il promesso sposo... L'altra compagna con cui ridendo si dilettava in simili confidenze era molto bella e di aspetto molto fine. Castana, pettinava i capelli del colore naturale raccolti sulla nuca, in modo semplice, non "cotonati" come li portava ad esempio Minnella secondo la moda del tempo, i tratti del suo viso ricordavano certe bellezze del cinema francese dell'epoca, gli occhi erano di un azzurro-grigio stupendo, le gambe bellissime, perfette.
Eppure questo aspetto fine ed angelico non corrispondeva al suo animo, non soltanto per le prodezze sessuali, di cui si vantava con Minnella, che faceva con un ragazzetto magro, bruttino, dall'aria un poco "hippy", che la veniva a prendere ogni giorno con un vespino, ma anche perché un giorno, durante l'ora di Ragioneria, la Professoressa si interruppe mentre stava facendo lezione e, con viso molto contrariato, si rivolse alla ragazza dicendole perentoriamente di consegnarle il biglietto con il quale si stava distraendo dalla lezione e, ridendo piano, aveva passato ad un'altra compagna.
Vera ricordava l'espressione della Professoressa e il rossore che le si era acceso in viso mentre apriva il foglio che la compagna bella e fine era stata costretta a consegnarle: "Sono mamma e nonna e non ho mai visto niente del genere!" Proferì indignata con la voce che le tremava, mentre la bella e fine cercava penosamente di giustificarsi: "Non deve pensare male... Professoressa.. Non deve pensare male..."
Vera non vide cosa c'era su quel foglio ma chi dai banchi vicini l'aveva sbirciato disse che era un disegno pornografico.
Ecco, l'apprendere di come una ragazza giovane come lei potesse senza vergogna né remore ingannare chi l'amava come Mariella, le aveva fatto ricordare queste altre due figure di donne giovanissime così diverse da come sembravano e volevano apparire.
Finita la scuola un giorno le capitò di incontrare la bella dagli occhi grigio-azzurri alla Standa di Via Cola Di Rienzo: era incinta ed aveva un bel pancione. Si salutarono. Accanto a lei c'era un uomo non bello, sui trenta anni, era il marito, ma non era lo smilzo un poco "hippy" che la veniva a prendere con il vespino. Aveva saputo che la sua famiglia di origine non se la passava bene e per questo forse lei aveva scelto di sistemarsi in fretta con quell'uomo dall'aspetto grigio ed incolore.
Un'altra compagna di classe, bruttina e scialba, con occhiali da forte miope, di fronte al suo tentativo di commentare certe cose sentite in bagno da quelle compagne, lungi dallo scandalizzarsi, la spiazzò confessando che quei rapporti intimi li aveva anche lei con il suo ragazzo. 
Erano ragazzine di quindici, sedici, diciassette anni negli anni sessanta del 1900.

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